Jamboree, andata… e ritorno!

Si parte! Ormai è questione di giorni:
792 Guide ed Esploratori assieme a 64 Rover e Scolte e 150 Capi, tra cui 24 Assistenti, stanno per iniziare il loro viaggio verso il 24° World Scout Jamboree negli Stati Uniti. 

Quasi mille ambasciatori da ogni angolo d’Italia partiranno portando con sé lo scautismo italiano, l’identità della nostra Associazione, le tipicità e specificità territoriali e culturali di una terra ricca e varia, consapevoli che la costruzione di ponti è la chiave per avviare percorsi di pace capaci di liberare un mondo nuovo.

Con questa certezza nei cuori partiranno per il “nuovo mondo”, con gli stessi semi che la nostra Associazione sta piantando: #lasceltadiaccogliere, #noicustodiAMO, #seiscout…

Incontrando il mondo intero scopriranno mille idee e spunti che gli Scout di tutto il pianeta condivideranno con un unico scopo comune: “Unlock a new world!”.

E con la partenza si avvicina anche il momento più importante, la nostra sfida più grande: progettare e preparare il ritorno.

Tornare per contaminare e contagiare tutti, tornare sapendo di poter essere, per tutti e per tutta la vita, ambasciatori di un messaggio di pace possibile, tornare per farsi strumenti dei valori sperimentati.

A noi tutti, capi educatori, il compito di cogliere questa straordinaria sfida: accogliere e valorizzare i nostri ambasciatori, creare il terreno fertile per raccontarsi, per incontrare più coccinelle, lupetti, guide, esploratori, rover e scolte possibile per contagiarli, per testimoniare la possibilità di sbloccare il mondo, di “costruire ponti”, di proteggere la “casa comune”, di generare un futuro davvero sostenibile e umano.

Se crediamo fermamente nella capacità della testimonianza e della condivisione, allora spetta a noi il compito di rendere il jamboree patrimonio di tutta l’ Associazione, creando e favorendo nei nostri Gruppi, nelle nostre Zone, nelle nostre Regioni occasioni per questi germogli, proteggendoli e sostenendoli…

Allora cresceranno forti e si moltiplicheranno esponenzialmente. 

Possiamo così non solo sperare fortemente, ma anche fiduciosamente credere che un giorno, anche grazie a loro, nessun padre debba morire attraversando un fiume a nuoto per salvare la vita propria e di sua figlia e nessuna madre debba affidare al mare la speranza di un futuro per sé e la propria famiglia.

Marialuisa e Paolo, Capicontingente agesci

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