Nell’antica città greca “l’Agorà” rappresentava la piazza principale e centrale, dov’era il mercato e dove si tenevano le pubbliche adunanze. L’evento Agorà tiene fede al significato originario del termine, in quanto luogo fisico di incontro che offre spunti di riflessione e di “azione” ai giovani di oggi per imparare a conoscere, capire e agire all’interno della realtà sociale di cui fanno parte, anche a livello internazionale.
Si è conclusa la tredicesima edizione di Agorà. Anche per quest’anno centinaia di giovani scout, provenienti da tutta Italia, si sono ritrovati nella bellissima Villa Buri di Verona, che per due giorni, 10 e 11 settembre, è stata centro di scambio e di confronto per tutti quei ragazzi, R/S e Capi, che durante l’anno hanno vissuto esperienze di servizio in paesi esteri, partecipando a progetti internazionali AGESCI che si occupano di sostenere le società più povere del mondo.
Nell’antica città greca “l’Agorà” rappresentava la piazza principale e centrale, dov’era il mercato e dove si tenevano le pubbliche adunanze. L’evento Agorà tiene fede al significato originario del termine, in quanto luogo fisico di incontro che offre spunti di riflessione e di “azione” ai giovani di oggi per imparare a conoscere, capire e agire all’interno della realtà sociale di cui fanno parte, anche a livello internazionale.
Quest’anno i partecipanti ad Agorà hanno incontrato i testimoni del cambiamento, Commissari internazionali di Tunisia, Marocco, Grecia e Wosm Europa, oltre a ASMI (Associazione Scout Musulmani Italiani), FSE (Federazione dello Scautismo Europeo), CNGEI (Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani) e Assorider (Associazione Italiana di Scautismo Raider).
Nel pomeriggio del primo giorno è stata allestita una tavola rotonda dal titolo “La Primavera araba…e l’autunno europeo”, riferito a questa “rivoluzione”, in termini di cambiamento della società civile, che sta avvenendo proprio sotto i nostri occhi. Fondamentale la partecipazione e la testimonianza dei Commissari Internazionali dei Paesi che hanno vissuto la primavera Araba, e delle Associazioni europee che stanno vivendo concretamente il dialogo euro mediterraneo.
Una coinvolgente testimonianza è stata quella di Shamà, rappresentante scout per la Tunisia, che partendo da un tracciato storico ha chiarito il perché dei movimenti e delle lotte che avvengono, ora più che mai nel suo Paese. Shamà è stata una protagonista del cambiamento nel suo Paese: con dei collaboratori ha diffuso infatti le informazioni sui falsi movimenti del governo al popolo tramite Facebook, prima e durante la rivoluzione. Ma qual è stato il vero cambiamento sociale? “ Per la prima volta non vi è stata alcuna disparità tra i sessi, gli uomini e le donne hanno combattuto l’uno al fianco dell’altro, indistintamente per conquistare la nostra libertà!”. Gli Scout hanno giocato un ruolo importante nel suo Paese, organizzandosi autonomamente per risolvere le questioni sociali e dare assistenza.
Durante il dibattito i partecipanti sono stati invitati a risvegliare le loro responsabilità individuali per poi costruire una stabile responsabilità collettiva: “Je m’engage”, “Io mi impegno”, è stato l’urlo di battaglia, con il quale centinaia di giovani hanno deciso il loro volersi mettere in gioco, il loro voler essere parte attiva all’interno della società e promotori del cambiamento.
Dopo il dibattito i ragazzi hanno scelto e partecipato a delle aree di riflessione, in un libero confronto, per interrogarsi su argomenti da loro riscoperti in base alle esperienze di servizio compiute. Da Democrazia e Libertà, ai nuovi canali di diffusione mediatica, dai Valori comuni alla Spiritualità.
Un grande tendone nella “Piazza del mercato” ha raccolto e mostrato attraverso simboli, video, foto, canti e gadget le diverse esperienze fatte dai clan presenti.
A conclusione della giornata un gruppo locale di musicisti magrebini ha realizzato uno spettacolo di danza e musica araba.
Il giorno successivo, dopo la Santa Messa, i diversi gruppi si sono uniti in Focus tematici e infine nella stesura di un Manifesto scritto dai ragazzi per i ragazzi che inviti all’azione.
Dopo questa esperienza, mi trovo a riflettere sul fatto che anche il nostro Paese avrebbe bisogno di aria nuova, di persone che si impegnino con passione e lealtà nella gestione della vita politica e sociale, perché vi sia un cambiamento positivo concreto.
E’ auspicabile che i giovani impegnati nello studio e nella vita associativa si accorgano di ciò che sta accadendo (o decadendo) nel nostro Paese, e trovino il modo di farsi spazio e re-agire abbandonando l’infinito letargo dell’attesa e andando incontro alla primavera.
L’Agorà è un efficace strumento offerto ai giovani ed è in occasioni come queste che lo scautismo diventa grande mezzo di costruzione di Pace e di valorizzazione dei temi internazionali che favoriscono la crescita degli ideali umani. “Je m’engage”.
Letizia Salvo
Pattuglia Internazionale Agesci
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