Le politiche giovanili al Seminario “La Rete”

“le politiche giovanili sono la risposta politica ai bisogni dei giovani” . “Ogni politica nazionale a lungo termine sui giovani deve avere una visione chiara e ampiamente condivisa, del tipo di uomini e di donne di cui il mondo di domani ha bisogno. Si possono avere divergenze d’opinione sul tipo di società che si desidera costruire, ma dovremmo essere d’accordo sulle qualità dei singoli individui che la compongono.”

· Autonomi
· Responsabili
· Solidali
· Impegnati

Il seminario, svoltosi presso lo Scoutcenter di Roma dal 16 al 18 dicembre 2011, ha costituito senza dubbio un’ottima occasione per contestualizzare gli obiettivi dell’AGESCI in un progetto di più ampio respiro, nel quadro della FIS, nell’incontro-confronto con le altre associazioni che perseguono politiche dedicate alle giovani generazioni. L’organizzazione dell’evento è stata a cura della pattuglia FIS AGESCI-CNGEI con responsabili Noemi Ruzzi e Massimo De Luca ed è stata strutturata in modo da fornire ai partecipanti gli input necessari per ricreare a livello locale “la rete” delle politiche giovanili, partendo dal punto nodale dell’Advocacy. Advocacy che è la capacità di rilevare un problema, individuare un piano di azione e giungere a risoluzione, ben si adegua al nostro “osservare-dedurre-agire”, e senza dubbio costituisce lo strumento necessario nella gestione della rete stessa assieme alle altre associazioni. In quest’ottica sono stati affrontati diversi temi, innanzitutto quello della Conoscenza della realtà giovanile odierna, quello della Rappresentanza a nome dell’Associazione nel meeting con le altre, quello della Realizzazione e gestione di progetti e relative richieste presso enti e organismi istituzionali, quello dell’Appartenenza alla FIS e al movimento scout europeo e mondiale. I temi sono stati trattati tramite simulazioni e momenti concreti che hanno ben chiarito la necessità di porsi come Sentinelle Positive che “pensano globalmente ma agiscono localmente”, che vivono l’aspetto de “la frontiera” dell’Associazione, andando oltre un ingessato autoreferenzialismo verso un’apertura all’esterno, nel confronto con le altre realtà associative e istituzionali.

Importanti sono stati quindi i meeting di confronto in cui si è potuto sperimentare appieno il ruolo della rappresentanza della FIS e in particolare dell’Agesci, il primo “extra-scout”(out), con i rappresentanti delle altre agenzie educative e la redazione del documento comune circa le politiche giovanili da intraprendere, il secondo “inter-scout”(in) con i rappresentanti di altre associazioni europee: tavola rotonda riguardo a importanti tematiche, come l’accettazione di sponsorizzazioni al movimento scout da parte di multinazionali e aziende come CocaCola o McDonald’s, evidenziando filosofie diverse e quindi differenti modi di interpretare la proposta di BP.

Allo stesso modo sono stati utili i momenti di simulazione in cui, da un lato si sono approfondite le modalità necessarie per proporre progetti, quali strumenti utilizzare, come realizzare il dialogo con le istituzioni, la necessità di avvalersi di fondi economici di sostegno e con che canali; dall’altro lato si è approfondita la situazione del mondo giovanile rispetto alle diverse realtà che lo distinguono tra studio e lavoro e che proposte potrebbero essere efficaci per migliorarne le condizioni. Dai vari momenti di confronto è emerso che le politiche giovanili non potrebbero essere perseguite se il mood di ciascuno non fosse quello di Sentinella Positiva, Autonoma, Solidale, Impegnata, Responsabile e se l’azione politica non avvenisse in modo concertato tra tutte le associazioni che si occupano di giovani. La “concertazione” è fondamentale, ma deve partire dal basso, a livello locale dimodochè “la spinta verso l’alto” sia più efficace e possa portare a risultati più concreti e stabili e che potranno essere così condivisi a livello globale. Risulta perciò necessario operare regione per regione, zona per zona, uscendo dal guscio e giocarsi concretamente sulla frontiera dialogando con le altre associazioni per creare documenti e azioni condivise. Nello stesso Seminario ogni rappresentante regionale ha esposto l’andamento della propria “rete”, le modalità diesecuzione son diversi e le dinamiche altrettante, chi interagendo con le istituzioni locali, chi partecipando a progetti già in essere(come la tavola rotonda istituita dalla Regione in Toscana), chi cercando partners proattivi.. ciò che conforta è che si è in itinere e pian piano il vento sta cambiando.

La Regione Emilia Romagna è nemmeno agli arbori, non esiste una piattaforma nè di analisi né quantomeno di intenti, ma le possibilità non mancano per creare un piano comune concertato con le altre associazioni giovanili e in concerto-sinergia con le istituzioni. La pianificazione deve partire attivandosi come FIS locale, in partnership con il CNGEI che ha rappresentanze forti in regione soprattutto nella città di Reggio Emilia, creare una pattuglia a rappresentanza regionale, interrogare le istituzioni per conoscere le associazioni giovanili del territorio e contattarle allo scopo di generare un primo tavolo di incontro e di conoscenza(forum regionale). In secondo luogo tramite l’ausilio delle istituzioni regionali occorrerà dar luogo ad un osservatorio interassociativo che possa creare un’analisi d’ambiente sulla situazione attuale e quindi definire linee guide operative(terzo momento). Lo sviluppo di una “coscienza allargata” sarà molto probabilmente uno dei fini che si devono perseguire e ciò dovrà essere reso tramite una sorta di marketing del forum regionale, tramite la produzione di documenti e tramite stampa e altri canali informativi come internet.

Lucio Reggiani,

Carpi2

Impaginazione a cura di

Letizia Salvo

Pattuglia Internazionale Agesci

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